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Draghi avverte: l'economia riparte, ma la pandemia non è finita

Varianti pericolose, pronti a intervenire in caso di aggravamento

Roma, 1 lug. (askanews) - "A più di un anno dall'esplosione della crisi sanitaria, possiamo finalmente pensare al futuro con maggiore fiducia. La campagna di vaccinazione procede spedita, in Italia e in Europa. Dopo mesi di isolamento e lontananza, abbiamo ripreso gran parte delle nostre interazioni sociali". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo all'accademia dei Lincei.

"L'economia e l'istruzione sono ripartite. Dobbiamo però essere realistici: la pandemia non è finita. Anche quando lo sarà, se lo sarà, avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze. Una di queste è il debito", ha aggiunto.

"Dobbiamo fronteggiare l'emergere di nuove e pericolose varianti del virus. Rimaniamo pronti a intervenire con convinzione nel caso ci fosse un aggravarsi della pandemia tale da provocare danni all'economia del Paese", ha avvertito il presidente del Consiglio.


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