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'Ndrangheta, preso boss latitante, fatale emergenza coronavirus

Cesare Cordì, 42 anni, tra i boss della cosca di Locri

Bruzzano Zeffirio, 13 mar. (askanews) - Tradito da una sigaretta e per aver violato le disposizioni del decreto "Io resto a casa" contro il coronavirus. I carabinieri hanno arrestato a Bruzzano Zeffirio in provincia di Reggio Calabria il latitante Cesare Antonio Cordì, 42 anni, esponente di spicco della 'ndrangheta di Locri.

Sono risultate infatti fatali a Cordì le condizioni ambientali generate dall'emergenza sanitaria. L'uomo si è affacciato per fumare ed è stato individuato dai militari dell'Arma che nonostante il tentativo di fuga sono riusciti a arrestare il ricercato. Il 42enne è accusato di numerosi reati tra questi associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto di armi. Sono in corso le indagini per ricostruire la rete di persone che ha favorito la latitanza del 42enne.


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