Cinema

Pozzetto, la lezione agli studenti: "Bisogna sapersi adattare. Non si può avere la Rolls Royce se papà fa l'operaio"

L'attore ricorda le difficoltà economiche della sua famiglia quando era ragazzo e racconta alcuni aneddoti

Renato Pozzetto, foto LaPresse

Gli studenti universitari protestano da nord a sud contro il caro affitti, soprattutto in città come Roma e Milano, accampati con le tende davanti alle facoltà. Si schiera dalla loro parte Renato Pozzetto - protagonista nell'84 del film 'Il ragazzo di campagna', in cui si trasferiva nella capitale lombarda, raccontando lo stesso problema - ma allo stesso tempo prova a dargli una lezione di vita, ricordando le difficoltà economiche della sua famiglia quando era ragazzo. 

In un'intervista a Il Giornale, l'attore ha fatto un tuffo nel suo passato: "Durante la guerra eravamo sfollati a Gemonio. Poi a Milano vivevamo nelle case minime degli sfollati. Non c'era da mangiare, la vita era dura. Ma io non ho mai avuto problemi, non desideravo cose che non potevo avere". Poi ha continuato: "Ho fatto le elementari appena finita la guerra, poi le medie e l'istituto per geometri. Il problema era avere i soldi del tram. Mio padre non mi comprava l'abbonamento perché aveva paura che me ne sarei andato per i fatti miei in giro per il centro. Così mi accompagnava a scuola".

Suo padre, impiegato di banca, doveva mantenere gli studi a 4 figli: "Mio fratello per andare all'università lavorava di giorni e studiava alla sera e di notte - ha raccontato ancora Pozzetto  - Sa qual è la differenza principale tra i ragazzi di allora e quelli di oggi? Noi eravamo allenati alla povertà, oggi non è più così per fortuna". Infine il ricordo dei primi passi nel lavoro e verso il successo: "Ho fatto i primi soldi in un cabaret da venti persone per sera. Non è stato facile e non era scontato che accadesse quello che poi per fortuna è accaduto. Certo, nella vita ci vuole fortuna, ma bisogna anche sapersi adattare. Non si può volere la Rolls Royce se papà fa l'operaio".


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